• Nessuno è escluso di Fortunato Nicoletti

    Fortunato Nicoletti ha scritto la storia della figlia Roberta, affetta da una rarissima malattia genetica che richiede assistenza infermieristica e genitoriale continua.

    “L’umanità straripante delle persone con disabiità ci guida a scoprire con stupore e riconoscenza crescenti, una parte inespressa e forse temuta della nostra umanità”

    Nicoletti ha fondato un’associazione di volontariato “Nessuno è escluso” che si occupa di inclusione e progetti di sollievo per i caregiver . Ha condotto varie battaglie per l’abbattimento delle barriere architettoniche e culturali e per l’assistenza infermieristica continua ai fragili, per consentire loro anche l’assolvimento dell’obbligo scolastico

  • La privatizzazione della sanità lombarda dal 1995 al Covid-19 di Maria Elisa Sartor

    Maria Elisa Sartor insegna alla facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Milano “Organizzazione sanitaria e sistemi di rappresentazione delle organizzazioni e dei servizi”

    Il libro propone una lettura documentata delle trasformazioni avvenute nella sanità lombarda fra il 1995 e la pandemia di Covid-19. Al centro della trattazione il processo di privatizzazione del SSR della Lombardia. Quale strategia dei governi regionali ha orientato questa trasformazione?

    Un libro indispensabile per valutare i progetti di revisione del SSR lombardo oggi in campo, per cogliere ciò che va necessariamente trasformato nell’ottica del rilancio del SSN italiano e dei principi della nostra Costituzione

  • Oltre i consueti codici di Andrea Bellone

    Andrea Bellone, si è dedicato per molti anni alla medicina d’urgenza e ai pronto soccorso, dirigendoli in 3 ospedali lombardi, dal 2016 al 2021 presso l’Ospedale Niguarda di Milano.

    L’autore parte dal febbraio 2020 quando la pandemia, mal contenuta da una sanità territoriale pesantemente indebolita negli anni precedenti e mal gestita dalle strutture responsabili, si è scaricata sui pronto soccorso sconvolgendo ogni normativa di priorità sia di accoglienza (i ben noti codici, contrassegnati da vari colori) che di cura.

    E’ il racconto drammatico e personale di un professionista diviso fra una vita familiare stravolta dal lockdown, i lutti e l’estenuante impegno di dirigere una struttura così complessa in una situazione di emergenza. Ma è anche la denuncia di ciò che non ha funzionato, di ciò che doveva essere previsto e delle responsabilità delle persone preposte all’organizzazione ospedaliera